Notizia del: 21/07/2010 20:40:35
LEGENDA
APPENDICE AL FASCICOLO DEI CALCOLI
DATI GENERALI
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DESTINAZIONE D’USO DEL MANUFATTO
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TIPOLOGIA STRUTTURALE DEL MANUFATTO E MATERIALI PREVALENTI CHE LO COSTITUISCONO
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METODO DI CALCOLO ADOTTATO
Indicare i metodi di analisi globale adottati (elastico, plastico, elasto/plastico) ed i metodi di calcolo della capacità resistente della sezione, evidenziando l’accordo tra i primi ed i secondi nel rispetto della successiva tabella.
Metodo di analisi globale
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Metodo di calcolo della capacità resistente della sezione
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(E)
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(E)
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(P)
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(EP)
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L’unico metodo di calcolo ammesso, in accordo con la delibera della Giunta Regionale della Regione Lazio n. 387/09, è il metodo agli stati limite.
Per i soli edifici semplici, quali definiti al punto 4.5.6.1 ed integrati al punto 7.8.1.9, è consentito eseguire le verifiche, in via semplificativa, con il metodo delle tensioni ammissibili per i soli carichi verticali.
Per le combinazioni di carico che prevedano anche azioni sismiche, le verifiche vanno condotte come precisato al primo capoverso del punto 7.8.1.9., integrate con quanto previsto all’ultimo comma dello stesso punto.
INFORMAZIONI SULLE AZIONI USUALI (v. Cap. 2 e 3)
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INFORMAZIONI RELATIVE AI CARICHI E AI SOVRACCARICHI
Individuazione delle azioni permanenti (G, distinte in strutturali G1e non strutturali G2), delle azioni variabili (Q e dei loro valori quasi permanenti ψ2Q, frequenti ψ1Q, rari ψ0Q), delle azioni eccezionali (A).
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INFORMAZIONI RELATIVE ALLE COMBINAZIONI DELLE AZIONI
Individuazione delle diverse combinazioni considerate (fondamentali, caratteristiche, frequenti, quasi permanenti, sismiche, eccezionali) attraverso i coefficienti e ψ utilizzati per definirle.
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INFORMAZIONE SUGLI STATI LIMITE CONSIDERATI SIA AGLI SLU (EQU, STR GEO), SIA AGLI SLE, E SUI RELATIVI COEFFICIENTI PARZIALI γG1, γG2, γQi
Riportare una motivata illustrazione degli SLU considerati (EQU, STR, GEO), nonché degli eventuali SLE, unitamente ai valori attribuiti ai diversi al variare delle condizioni di carico (carichi permanenti e carichi variabili Q); precisare l’approccio (1 o 2) utilizzato per le verifiche geotecniche.
INFORMAZIONI SULL’AZIONE SISMICA (v. Cap. 2 e 3)
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SI USA IL FOGLIO DI CALCOLO DEL C.S.LL.PP., VERS. 1.03,
Si debbono riportare in stampa i risultati forniti dal foglio per ciascuna delle 3 fasi, e precisamente:
1.-Fase 1-Individuazione della Pericolosità del sito, stampando solo il foglio generale della fase 1 (se si sceglie la ricerca per Comune), fornendo le coordinate geografiche tramite stralcio catastale in formato A4 (se si sceglie la ricerca per coordinate);
2.-Fase 2-Scelta della strategia di progettazione, stampando sia il foglio generale della fase 2 che i 3 sottofogli in esso contenuti;
3.- Fase 3-Determinazione dell’azione di progetto, stampando, per ciascuno degli SL considerati, sia il foglio generale della fase 3 che i 2 sottofogli in esso contenuti, avendo disaggregato q0 nei dati componenti, ossia avendo precisato la direzione x o y dell’azione sismica a cui ci si riferisce, la classe di duttilità A o B scelta, il rapporto u/1.
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NON SI USA IL FOGLIO DI CALCOLO DEL C.S.LL.PP, VERS. 1.03,
SI DEBBONO COMUNQUE FORNIRE TUTTE LE INFORMAZIONI RIPORTATE DAL FOGLIO, COMPRESE QUELLE RELATIVE AI TERRENI.
INFORMAZIONI RELATIVE AI MATERIALI (V. Cap. 4 , 7, 11) DA RIPORTARE NELLA APPOSITA RELAZIONE E INFORMAZIONI RELATIVE AI METODI DI ANALISI E AI MODELLI DI CALCOLO
I materiali sono trattati nella relazione sui materiali, avendo presente quanto riportato nei Cap. 4 e 11.
È obbligatorio verificare il rispetto delle limitazioni specifiche per la zona sismica (v. Cap. 7) che sono additive rispetto a quelle dei Cap. 4 e 11
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MATERIALI
4.A.1 COSTRUZIONI IN CALCESTRUZZO
Indicare:
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la classe di resistenza di cui alla tab. 4.1.I tenendo conto dell’impiego delle diverse classi di resistenza di cui alla tab. 4.1.II.
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le resistenze di calcolo utilizzate nella progettazione (fcd, fctd,fyd, fbk).
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la classe di acciaio utilizzata ed i requisiti di cui alle tab. 11.3.Ib e11.3.Ic
Per l’impiego di materiali diversi dall’acciaio con funzione di armatura, tenere conto di quanto contenuto ai punti 4.6 e 11.1
Per le zone sismiche tenere conto di quanto contenuto nel punto 7.4.2.
4.A.2 COSTRUZIONI IN ACCIAIO
Indicare il tipo di acciaio utilizzato e le caratteristiche meccaniche di cui al punto 11.3.4.1 e tabelle 11.3.IX e 11.3.X;
per chiodi e bulloni indicare quanto previsto al punto 11.3.4.6.
Per le zone sismiche tenere conto di quanto contenuto nel punto 7.5.1 ed indicare il fattore di sovraresistenza di cui alla tab. 7.5.I
4.A.3 COSTRUZIONI IN ACCIAIO CALCESTRUZZO
Indicare le caratteristiche dei materiali impiegati di cui ai rispettivi punti 4.1.e.4.2
Per le zone sismiche tenere conto di quanto contenuto nel punto 7.6.1
4.A.4 COSTRUZIONI IN LEGNO
Indicare le caratteristiche di resistenza del materiale utilizzato di cui alle Norme UNI EN 338/2004 specificando le classi di servizio di cui alla tab. 4.4.II e le resistenze di calcolo con i coefficienti parziali di cui alla tab 4.4.III e 4.4.IV
Per le zone sismiche tenere conto di quanto contenuto nel punto 7.7.2
4.A.5 COSTRUZIONI IN MURATURA SEMPLICE O ARMATA
Con l’esclusione delle costruzioni semplici (v. 7.8.1.9) si devono indicare le caratteristiche dei materiali impiegati di cui ai rispettivi punti 4.5.2.1. (malte), 4.5.2.2 (elementi resistenti in muratura) tenendo conto di quanto contenuto al punto 11.10, valutando la resistenza a compressione cosi come previsto dalle norme armonizzate della serie UNI EN 771 e 772.
4.A.6. COSTRUZIONI DI MATERIALI DIVERSI DA QUELLI NORMATI
Evidenziare il rispetto di quanto precisato al punto 4.6
4.A.7 SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE
Si tenga conto di quanto contenuto al punto 11.5
4.A.8 ELEMENTI NON STRUTTURALI ED IMPIANTI
In un’ottica di riduzione del rischio sismico, oltre agli elementi strutturali occorre considerare gli elementi non strutturali e gli impianti evidenziando il rispetto delle indicazioni del cap 7, punti 7.2.3 e 7.2.4.
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VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA, METODI DI ANALISI E MODELLI DI CALCOLO
Indicare che il modello di calcolo è tridimensionale e rispetta fedelmente la distribuzione di masse e rigidezze (v.7.2.6) evidenziando che si è tenuto conto delle zone diffusive (v. 4.1.1) segnalando gli accorgimenti adottati.
Nel caso si sia utilizzata la ridistribuzione dei momenti flettenti (v. 4.1.1.1 e C.4.1.1.1) sulle travi, si dovrà precisare l’entitàdella ridistribuzione e fornire i riferimenti necessari al controllo della duttilità richiesta.
Segnalare se ricorrono situazioni che richiedono si tenga conto degli effetti del 2° ordine ed il modo nel quale sono stati considerati.
INFORMAZIONI RELATIVE ALLA GEOLOGIA E GEOTECNICA (V. Cap. 6 e 7) DA RIPORTARE NELLE APPOSITE RELAZIONI
Nel produrre la relazione geologica e la relazione geotecnica si debbono rispettare rigorosamente le richieste espresse ai punti 6.2.1. e 6.2.2. della norma.
In particolare, nella relazione geologica (v. 6.2.1), occorre descrivere la caratterizzazione e la modellazione del sito in termini geologici
Nella relazione geotecnica (v. 6.2.2) invece occorre descrivere il programma e i risultati delle indagini, la caratterizzazione e la modellazione geotecnica adottata nel progetto, i coefficienti parziali adottati, di cui alle tab. 6.2.I, 6.2.II, 6.2.III, 6.2.IV.
Nella relazione geotecnica, inoltre, occorre descrivere le scelte progettuali assunte (Approccio 1, Approccio 2), motivandole, unitamente ai calcoli per il dimensionamento geotecnico delle opere e alla descrizione delle fasi e modalità costruttive.
In particolare si dovrà evidenziare il rispetto di quanto riportato al 3° capoverso del punto 6.4.1.
A seconda della tipologia di opera esaminata si dovranno poi fornire le seguenti informazioni:
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FONDAZIONI DIRETTE o PROFONDE (v. 6.4),
Oltre alla verifica della sicurezza e delle prestazioni (SLU e SLE) dovranno fornirsi, in funzione dell’approccio scelto e delle combinazioni adottate, i parametri utilizzati nel calcolo per le Fondazioni dirette (tab. 6.4.I, 6.4.II) o le fondazioni profonde (tab. 6.4.III, 6.4.IV, 6.4.V, 6.4.VI); nel caso delle fondazioni profonde, qualora si tenga conto di un comportamento misto, occorrerà giustificare la ripartizione delle azioni trasversali tra i pali e le strutture di fondazione che li collegano, con opportuni modelli di interazione (v. 6.4.3).
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OPERE DI SOSTEGNO
Oltre alla verifica della sicurezza e delle prestazioni (SLU e SLE) dovranno fornirsi, in funzione dell’approccio scelto e delle combinazioni adottate, i parametri utilizzati nel calcolo (tab. 6.5.I )
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TIRANTI DI ANCORAGGIO
Oltre alla verifica della sicurezza e delle prestazioni (SLU e SLE) dovranno fornirsi, in funzione dell’approccio scelto e delle combinazioni adottate, i parametri utilizzati nel calcolo (tab. 6.6.I, 6.6.II, 6.6.III,)
INFORMAZIONI RELATIVE ALLE COSTRUZIONI ESISTENTI (V. Cap. 8)
Occorre riportare, motivandole, le informazioni relative a:
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Livello di conoscenza;
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Fattore di confidenza;
così da individuare i valori di calcolo da attribuire alla resistenza dei materiali.
Occorre inoltre precisare, motivandola,:
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La classificazione dell’intervento adottato (riparazione, miglioramento, adeguamento);
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La valutazione del Livello di sicurezza presente prima e conseguito dopo l’intervento,.
La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se:
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l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;
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l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso);
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– sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante.
Occorre precisare se il metodo di calcolo adottato sia lineare o non lineare.
Qualora si impieghino metodi di calcolo lineari, il progettista dovrà giustificare il fattore di struttura q adottato, motivando le sue scelte (con riferimento, ad esempio, a quanto riportato in C.8.7.1, C.8.7.2, C.8.7.3) ed anche in relazione alle caratteristiche meccaniche globali e locali della struttura in esame.
Qualora si impieghino metodi di calcolo non lineari, il progettista dovrà evidenziare l’entità di deformazioni e spostamenti accettati, motivando le sue scelte (con riferimento, ad esempio,a quanto riportato in C.8.7.1, C.8.7.2, C.8.7.3) ed anche in relazione alle caratteristiche meccaniche globali e locali della struttura in esame.
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COSTRUZIONI IN MURATURA (v. Cap. 8.7.1)
er le Costruzioni in muratura occorre precisare quali siano i meccanismi di collasso locali ed i meccanismi di collasso d’insieme, il livello di sicurezza nei confronti di ambedue i tipi di meccanismo.
Si dovrà inoltre precisare se l’edificio in esame appartiene ad una Unità Strutturale (US), evidenziando le azioni che su di essa possono derivare dalle unità strutturali contigue, in particolare dando evidenza di aver valutato gli effetti di:
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spinte non contrastate causate da orizzontamenti sfalsati di quota sulle pareti in comune con le US adiacenti,
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meccanismi locali derivanti da prospetti non allineati,
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US adiacenti di differente altezza.
A tal fine è sempre opportuno precisare il comportamento attribuito ai solai (rigido nel proprio piano/deformabile nel proprio piano, motivandolo).
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COSTRUZIONI IN CLS O ACCIAIO (v. Cap. 8.7.2)
Occorre dare evidenza dell’individuazione dei meccanismi resistenti, sia duttili che fragili, adottando metodi di analisi che consentano di valutare, in maniera appropriata, sia la resistenza che la duttilità disponibili.
Dovrà inoltre fornire evidenza che i meccanismi “duttili” possiedano capacità in termini di deformazione superiore alla domanda, che i meccanismi “fragili” possiedano capacità in termini di resistenza superiore alla domanda.
criteri e tipi e progetto di intervento.
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COSTRUZIONI MISTE (v. Cap. 8.7.3)
Per gli edifici misti è necessario evidenziare di aver adottato modellazioni che tengano in considerazione le particolarità strutturali identificate e l’interazione tra elementi strutturali di diverso materiale, resistenza e rigidezza, ricorrendo, ove necessario a causa delle diverse deformazioni sostenibili dai materiali presenti, a metodi di analisi non lineare.
INFORMAZIONI RELATIVE ALLA RELAZIONE DI CALCOLO (v. Cap. 10),
Il progetto deve contenere tutti gli elaborati indicati al punto 10.1 delle NTC ed al punto C.10.1 della Circolare.
In caso di calcolo eseguito con l’ausilio dei codici di calcolo occorre fornire tutte le indicazioni riportate nel punto 10.2 delle NTC e nel punto C.10.2 della Circolare
COMPLETARE CON IL FILE EXCEL ED ASSEVERAZIONE CHE I DATI DEL FILE EXCEL SONO VERITIERI E CONDIVISI.
I DATI NON CONDIVISI DEBBONO ESSERE INDICATI E MOTIVATI.